Dare addio ai bambini, che ricorda piuttosto una valle di lacrime, è abbastanza comune nella prima infanzia. Esistono, però, anche bambini che, una volta chiusa la porta, si dimenticano immediatamente dei genitori, nonostante il pianto, e iniziano subito a giocare con babysitter. Ma che dire di quei bambini che, oltre a piangere, provano ansia da separazione e sono turbati quando i genitori cercano di lasciarli con qualcun altro? È allora che si parla di ansia da separazione.
L’ansia da separazione non è affatto un fenomeno nuovo, anche se molti genitori possono avere la sensazione che lo sia. È una parte normale dello sviluppo del bambino, ma può essere anche inquietante. La cosa più importante è capire cosa sta passando il bambino e cercare di bloccare la situazione all’inizio per evitare che si trasformi in un problema più grave.
Che cos’è l’ansia da separazione?
In genere i bambini si adattano molto bene alle altre figure di riferimento e sono soprattutto i genitori a sperimentare per primi l’ansia da separazione. Se tutti i bisogni del bambino sono soddisfatti, i bambini fino a 6 mesi sopravvivono alla separazione dai genitori senza molte difficoltà. Tra il quarto e il settimo mese dalla nascita, i bambini sviluppano il senso della cosiddetta permanenza degli oggetti.
Capiscono che le cose e le persone esistono, anche quando sono fuori dalla loro vista. I bambini scoprono che quando non vedono la mamma, il papà o un fratello, non significa che se ne siano andati via. Ma non capiscono ancora come funziona il tempo e non sanno che la mamma tornerà tra poco. I bambini a questa età non riescono a capire che un genitore se ne è andato nella stanza accanto o dietro l’angolo e che tornerà tra poco. Anche un’assenza così breve può scatenare ansia nel bambino e provocare pianti che si placheranno solo quando la mamma sarà di nuovo in vista.
I bambini sono più indipendenti dagli 8 mesi fino a 1 anno di età, ma allo stesso tempo possono essere anche più insicuri nel separarsi dai genitori in questo periodo. È proprio a questa età che i bambini sviluppano più spesso l’ansia da separazione, che si manifesta con un visibile turbamento quando il genitore si allontana. I bambini reagiscono con un pianto intenso, ignorano fortemente la presenza degli altri e tendono ad aggrapparsi al genitore.
I primi segni di ansia da separazione possono comparire anche più tardi, tra i 18 mesi e 2 anni e mezzo, e alcuni bambini non sperimentano mai questa condizione. Nella maggior parte dei casi, l’ansia da separazione si manifesta dopo un evento stressante importante, come il primo giorno della scuola materna, l’arrivo di un nuovo fratello, il trasloco in un nuovo appartamento/casa o tensioni in casa.
Fonte foto: Freepik
La durata varia
La durata dell’ansia da separazione non può essere precisamente definita e dipende dai fattori esterni, in particolare dalla natura e dal temperamento del bambino, dalla reazione dei genitori. In casi estremi può durare dalla prima infanzia ai primi anni della scuola primaria. In questo caso, l’ansia da separazione potrebbe essere già un sintomo di un disturbo d’ansia più profondo, che dovrebbe essere discusso con uno psicologo infantile. L’ansia da separazione che persiste nei primi anni di scuola può inluenzare le normali attività del bambino e, se compare all’improvviso nei bambini più grandi, può essere il risultato di bullismo o abusi.
L’ansia da separazione è diversa dai normali sentimenti che i bambini provano quando non vogliono che i genitori se ne vadano. Questi sentimenti normali possono essere superati distraendo il bambino e con altri stimoli che ne attirino l’attenzione. Tuttavia, è necessario fare attenzione alle proprie reazioni, che i bambini capiscono molto rapidamente e possono iniziare ad approfittarne. Se, in seguito al pianto del bambino, decidete di rimanere a casa e lo fate ripetutamente, il bambino inizierà a usare questa tattica per evitare la separazione.
Un assalto alle emozioni dei bambini e dei genitori
L’ansia di separazione non è difficile soltanto per i bambini, ma anche per i genitori, che possono provare una serie di emozioni. Da un lato, si può provare la piacevole sensazione di sapere che il bambino è finalmente attaccato a voi come voi a lui. Tuttavia, una reazione molto più probabile è il senso di colpa per aver desiderato del tempo per sé o per aver preferito il lavoro rispetto alla cura dei figli. I genitori si spesso sentono sopraffatti da quanto i loro figli abbiano bisogno di loro e dalla quantità di attenzione che richiedono.
Il tempo della separazione è molto difficile per i genitori, perchè finora il bambino è stato completamente dipendente dalla loro presenza e dalle loro cure. Una volta deciso di uscire di casa per qualche ora (per lavoro o per relax), non cambiate la vostra decisione se non è davvero necessario. Inoltre, cercate di non contattare i nonni, la baby-sitter o l’educatrice dell’asilo nido in ogni momento.
Proprio come il bambino, anche voi dovete abituarvi all’assenza del vostro bambino. La tentazione di prendere il telefono e chiamare la persona a cui avete affidato il vostro bambino è forte, ma non fatelo. I bambini si abituano a potervi contattare in qualsiasi momento e questo può ritorcersi contro di voi in futuro.
Tuttavia, la riluttanza del bambino a lasciare il genitore è un buon segno del fatto che si sta formando un legame sano tra genitore e figlio. È molto importante che i bambini capiscano che, anche se ve ne andate, alla fine tornerete sempre. Il bambino si sentirà abbastanza a suo agio anche quando non ci siete e avrà anche le possibilità di sviluppare le sue capacità di gestione della separazione e di lavorare sulla sua indipendenza.
Facilitate la separazione per voi e per i vostri figli
Dire addio per qualche ora a un bambino non è facile né la prima volta né la terza volta. Questi consigli possono aiutare sia i bambini che i genitori a superare questo momento difficile:
- La tempistica è importante. Pianificare la partenza del proprio figlio è estremamente importante. Non lasciare il bambino all’asilo nido o con una babysitter all’età critica di 8-12 mesi. Se avete possibilità, chiedete a un parente stretto o al migliore amico di fare babysitter. Non lasciare il bambino anche se ha fame, se è stanco o irrequeto. Se possibile, programmate di uscire di casa dopo aver dormito o mangiato. Non cercate di andarvene di nascosto o inosservati, questo può solo peggiorare l’ansia da separazione. Il bambino può sentirsi imbrogliato, confuso o sconvolto dopo una simile fuga di nascosto e questo può danneggiare gravemente il vostro legame.
- Praticate la separazione. Iniziate a preparare il bambino alla separazione in anticipo, presentandogli nuove persone e facendogli conoscere un nuovo luogo. Avete intenzione di lasciare il bambino a un parente o a un’educatrice? Andate a trovarli o invitateli a casa vostra, in modo che il bambino possa passare un po’ di tempo con loro prima. Se avete iscritto il vostro bambino a un asilo nido o a una scuola materna, programmate alcune visite insieme a quella struttura. Esercitate la separazione e fate del vostro meglio per aiutare il bambino ad abituarsi gradualmente a stare lontano da voi. Permettetegli di portare da casa un giocattolo preferito, un cuscinetto o una coperta. Questi oggetti daranno al bambino comfort e lo faranno sentire al sicuro anche in luogo sconosciuto.
- Siate calmi e coerenti. Create un rituale con i vostri figli durante il quale vi salutate in modo piacevole e affettuoso. Mantenete la calma e mostrate al vostro bambino amore e fiducia. Rassicuratelo sul fatto che tornerete e quando tornerete, usando segnali che bambino capirà (ad esempio, dopo pranzo, dopo la nanna, ecc.). Mantenete la promessa e tornate davvero all’ora stabilita. In questo modo si creerà un rapporto di fiducia con i bambini.
È solo una cosa temporanea
L’ansia da separazione nei bambini è un fattore scatenante delle emozioni e dei sentimenti negativi dei genitori. Ricordate, che questa fase passerà. È naturale che un bambino provi stress quando dice addio a un genitore, soprattutto se finora ha trascorso tutto il suo tempo con i genitori. Fidatevi dei vostri istinti e seguite le vostre sensazioni. Ritenete che sia il momento giusto per lasciare il vostro figlio con qualcun altro per un po’ di tempo, anche se mostra segni di ansia da separazione? Non cedete, spiegate al vostro bambino che tornerete, quando tornerete e andate via con calma.
Tuttavia, è bene prestare attenzione ai segnali che indicherebbero che, nonostante i vostri migliori sforzi, il bambino non sta vivendo la separazione come previsto. Potrebbero esserci distrubi del sonno, tensione, perdita di appetito, eneuresi notturna o attacchi di rabbia. L’ansia da separazione è vissuta peggo dai bambini che sono timidi, silenziosi, meno socievoli o screscono in un ambiente stressante.
L’ansia da separazione può evolvere in un disturbo d’ansia da separazione, soprattutto quando l’ansia da separazione persiste anche in età prescolare e scolare. Questo disturbo colpisce circa il 4% dei bambini in età prescolare e scolare. I bambini che soffrono di questo disturbo hanno paura di perdere i genitori o chi si prende cura di loro e credano che dopo la separazione accadrà qualcosa di brutto.
Attacchi di panico, nausea, vomito, respiro affannoso, incubi, paura di dormire in una stanza separata e persino paura eccessiva di essere rapiti sono associati al disturbo d’ansia da separazione. Se sospettate che i sintomi dell’ansia del vostro figlio siano fuori dalla norma, non esitate a consultare il medico.